mercoledì 30 maggio 2012

Podcast

QUA potete scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 29 maggio sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.

Si è parlato di terremoti, di empatia e di egoismi nelle tragedie, del senso della fine, in letteratura quanto nella vita, dei luoghi d'origine e dei ricordi che ne scaturiscono, di storie che sembravano sopite ma che invece riaffiorano, dei ragazzi che stanno in carcere, di adolescenze estreme e del senso di congelamento della vita, dell'essere strappati dal flusso delle cose quando si finisce dietro le sbarre. In più si è letto il racconto Le tette di Proust.

Si è ascoltato:

"Prelude Op.3 N.2 - C sharp minor" - Sergei Rachmaninov
"I'll losing more than I'll ever have" - Primal Scream
"Flesh dance" - Rosolina Mar
"Hey love" - Sa-Ra
"Sto sui miei piedi" - La Comitiva
"Dear Mr. Man" - Prince

Enjoy!

lunedì 28 maggio 2012

Le tette di Proust

Neanche il tempo di inserire la scheda e accenderlo. Neanche il tempo e senti già il bip-bip di un messaggio. Sei stato tagliato fuori dal mondo della comunicazione mobile per quarantotto ore, da quando l'acquazzone ti ha sorpreso in bici e niente si è salvato, tantomeno il vecchio cellulare che tra alti e bassi ti accompagnava da ormai cinque anni. Non è neppure un sms, ma un mms! Il tuo primo mms. Questo cellulare li può ricevere, ha pure lo schermo a colori. Non è proprio uno smartphone, ma questo era tutto quello che potevi, viste le tue attuali condizioni finanziarie. È vero, esistono le rate, ma le rate sono per quelli che credono nel futuro. Ti hanno mandato una foto, ma pensa te. Le foto sul telefono, già pensarci dieci anni fa era una roba assurda. Il numero non ti pare di riconoscerlo. Ma poi chi li sa più i numeri? A malapena il proprio. Ah, giusto, perchè hai perso tutti i numeri in rubrica. Oltre ai vecchi messaggi, ma quelli vabbè. Vabbè, vabbè un corno, ma cosa puoi farci? Pietra sopra. Amen. Tabula rasa, una nuova verginità telefonica. Visualizzi la foto. Tette. Sono delle tette.

mercoledì 23 maggio 2012

Podcast

QUA potete scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 22 maggio sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.

Si è parlato di facce da film di una volta, di difficoltà di orientarsi nel flusso di notizie e drammi a cui siamo sottoposti, di domande sulle persone che incrociano spesso la nostra strada, di difficoltà ad avere la battuta pronta, di spaesamento e di mancanza di appigli, e di desideri e slanci non ben definiti dei trentenni (ma non solo) d'oggi, della difficoltà, alla prova dei fatti, di dare fiducia ai giovani. In più si è letto il racconto Là dove dobbiamo essere.

Si è ascoltato:

"Duck, you sucker (main theme)" - Ennio Morricone
"C'mon, let's spawn" - The Make-Up
"Oh no, non credo" - Gli Hu!
"Boys don't cry (live version)" - The Cure
"Pugni chiusi" - I Ribelli
"There is an end" - The Greenhornes
"Stephanie says" - The Velvet Underground
"Play with fire" - The Rolling Stones

Enjoy!

lunedì 21 maggio 2012

Là dove dobbiamo essere

"Gran bella fotografia, e che regia..." - pensava Francesco, di ritorno dal cinema - "Sì, ma quando si dice così è quasi sempre perchè il film ti ha fatto cagare, o comunque la storia non ti ha preso". La strada era sempre la stessa. Come ogni buon camminatore, Francesco aveva sviluppato i propri percorsi specifici che collegavano casa a tutti i punti sensibili della città, tagliando le vie principali del centro e sfruttando ogni piccola scorciatoia possibile. Quasi si emozionava quando scopriva una nuova strada e poteva sviluppare un tragitto alternativo ancora più efficace. "Ma a me, sto film è piaciuto o no? Bah, in parte..." - il grosso problema di Francesco è che non riusciva mai a bocciare un film che fosse uno, perchè in fondo ci trovava sempre qualcosa che potesse essere salvato, anche fosse solo un piccolo spunto che gli permettesse di macinare pensieri - "lei era monodimensionale, non ci credo che le femmine ragionino così. Però lui, quel conflitto tra dovere e piacere, quel debole per la carne che non riusciva a tenere a freno, nonostante tutto...". Insomma ci stava pensando sopra, e quindi gli era piaciuto, alla fine gli piacevano sempre. Faceva fresco quella notte, la primavera non ne voleva sapere di sbocciare. Sarà stato per quello, o perchè da camminatore temerario e amante della bella stagione sfoggiava già il pantalone corto d'ordinanza, o forse perchè, diciamola tutta, durante la visione del suddetto film si era scolato mezzo litro di Pepsi, che si rese conto di non riuscire più a trattenere la pipì.

mercoledì 16 maggio 2012

Podcast

QUA potete scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda il 15 maggio sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.

Si è parlato di tennis e della narratività dello sport, di citofoni, campanelli, finestre e di spionaggio sociale, di chiavi di ricerca su Internet come mezzo per interrogarsi sulle persone. In più si è letto, con una recitazione degna dell'Actor's Studio, il racconto Il perchè non lo sa neppure Elvis.

Si è ascoltato:

"Crepuscolo sul mare" - Piero Umiliani
"Fences" - Phoenix
"Livello aperitivo" - Carnifull Trio
"Send a message to her" - Beck
"Peregrin Falcon" - Piero Piccioni
"Hurting" - Friendly Fires

Enjoy!

martedì 15 maggio 2012

Il perchè non lo sa neppure Elvis

- E quindi le ho scritto di nuovo io. Però cazzo mi sono rotto.
- A-ah.
- Cioè è chiaro che mi interessa.
- Eh beh.
- E poi dicono la parità dei sessi al giorno d'oggi. Ma ti pare...?
- Sì.
- Ma mi stai ascoltando?
- Giusto. Ah, sì, no, è che la vedi quella tipa là che-
- Oh! Oh, ma l'hai visto quello?!
- Quello chi?
- Quello, il tizio, il vecchio che si è fiondato nella cabina!
- Ma cosa stai dicendo?
- Dai, la cabina telefonica dall'altra parte della strada! Laggiù!
- Esistono ancora persona senza cellulare, eh.
- Ma no, ma cosa c'entra! Si è proprio fiondato, si.. Si è lanciato dentro, come se dovesse proteggersi da un'esplosione nucleare!
- No, comunque no, non l'ho visto, ti stavo dicendo di quella tipa là, la vedi che-
- Andiamo a vedere!
- Ma sei scemo? A vedere cosa?!
- Attraversiamo, e passiamo davanti alla cabina! Voglio dare un occhio.
- O mio dio. Un occhio a cosa?
- Dai, cosa ti costa! Fammi vedere che combina il vecchio.
- Ma starà telefonando, no? Cosa vuoi che faccia uno in una cabina!
- Giuro che era davvero troppo di fretta. C'è qualcosa sotto.
- Tu stai male. Non voglio essere complice di un guardone.
- Allora seguimi e guardami almeno le spalle.
- Sì ma la tipa che-

giovedì 10 maggio 2012

Podcast

QUA potete scaricare la puntata di "Questa è l'acqua" andata in onda l'8 maggio sulle frequenze di Città del Capo - Radio Metropolitana.

Si è parlato di specchi nei bagni del treno, di uomini che a trent'anni non sanno cosa fare della propria vita, di stralci di conversazioni per strada, di rottami di uova di Pasqua, del peso di certe scomparse importanti nel mondo della musica e dell'arte, dello spiare le attività dei propri compagni di viaggio, di affascinanti portinai. In più si è letto il racconto Cosa fai quando pensi di non essere visto?.

Si è ascoltato:

"Walkin'" - Thundercat
"Don't you believe" - Russell Simins
"Shadrach" - The Beastie Boys
"Toniinmegatoni" - Lugi feat. Neffa
"A little samba" - Ugly Duckling
"Io sono il re" - Tribà
"Afroderrick" - Voodoo Sound Club

Enjoy!

domenica 6 maggio 2012

Cosa fai quando pensi di non essere visto?

Cosa fanno le persone quando pensano di non essere viste? Quando credono di essere sole, al riparo da occhi indiscreti? Che vizi ci concederemmo se fossimo su un’isola deserta dotata di tutti i comfort?

La ragazza entra in camera, appoggia la borsa ai piedi della scrivania, si toglie la giacchetta che indossa e la lancia sul letto. Poi si ferma un attimo, indecisa sul da farsi. No, non è veramente indecisa, è come se temporeggiasse gustandosi quel momento di attesa. Non è un’attesa fremente, di quelle in cui si batte ripetutamente il piede per terra o si tamburellano le dita sul tavolo, è più un’attesa calma, placida, una sorta di raccoglimento interiore.
Poi si volta verso lo specchio. È uno specchio a muro, grande, privo di cornice, delle dimensioni di una porta, sistemato nel bel mezzo di una parete totalmente bianca, come se non tollerasse altri elementi che possano rubargli la scena, quasi un portale per un altro mondo. L’effetto è amplificato dal fatto che sulla parete opposta, quella sotto cui sono stati posizionati letto e scrivania, è un tripudio di foto, poster, quadri e cartoline pubblicitarie.

Inizia a spogliarsi. Non c’è erotismo nei suoi gesti, o almeno non c’è l’intenzione in lei che li compie. Per chi guarda, per chi avesse la possibilità di farlo, è tutto un altro discorso.
Come faccio a saperlo io? Ma soprattutto, chi sono io? Ve lo spiego dopo.